Cara Gabriella,
ho finito di lavorare questa settimana e sono molto felice. Domani vedrò mio figlio alla Chiesa di legno dove giocheremo insieme e mangeremo la pizza insieme.
Nel paese dove mio figlio abita con la mamma e i nonni, ci sono amici come il francese M. con cui andremo ai giardini per un paio d’ore. Speriamo (congiuntivo) che il tempo sia bello, speriamo che ci sia il sole e che non piova.
Ci sono molti giardini belli e molti prati che qui a Monaco non vedo spesso.
La settimana di lavoro è finita ma c’è una novità: la prossima settimana non lavoro ma vado a Ensdorf tra Regensburg e Norimberga dove c’è un monastero. Qui faremo qualche seminario sulla vita e sulla pedagogia di Don Bosco.
Io sono molto contento perché non devo pensare a nulla anche se spero tanto di riuscire ad iniziare i corsi di italiano online perché alrtimenti li devo recuperare, altrimenti devo posticiparli.
Speriamo che (congiuntivo) il mio computer funzioni bene e che ci sia un buon collegamento online.
Ti racconto una cosa che trovo molto bella. Mi pare una caratteristica di Monaco o della Germania.
La gente qui non parla tanto tanto, non gesticola come me, non muove tanto le mani. La gente è riservata quasi timida.
Però in casi particolari si muovono subito.
Un po‘ di mesi fa il ristorante dove lavoravo era in cattive aque, non andava bene, faceva debiti.
Così ho cercato un nuovo lavoro.
Siccome io parlo tanto, ho raccontato al corso che cercavo lavoro, che forse venivo lasciato a casa, che probabilmente venivo licenziano, chissà.
Allora più persone che sembravano sempre timide mi hanno consigliato qualche nuovo ristorante (ti ricordi, cara Gabi), o qualche occasione nuova oppure mi hanno aiutato a compilare domande di lavoro.
Insomma mi hanno sostenuto. E come non ringraziarli! Ecco che invio loro un podcast in italiano con qualche storiella di vita quotidiano qui a Monaco di Baviera.
Un caro e allegro saluto dal quarto piano di casa mia: il torino ha pareggiato il derby…
Daniele