Caro Sepp,
è da poco terminato il Natale e voglio raccontarti cosa è successo.
Il 21 dicembre ho festeggiato il mio compleanno e il giorno successivo ho deciso in tutta fretta di partire per Torino e andare a trovare i miei parenti e i miei amici.
Fino all’ultimo pernsavo di restare a Monaco di Baviera ma poi per una serie di coincidenze ho deciso di partire. Il ristorante dove ho lavorato sino al 20 dicembre, chiude e non è più necessaria la mia presenza. Così ho saputo d’un tratto delle mie vacanze (e dopo quelle della mia fine del rapporto di lavoro; infatti cambio lavoro a partire da gennaio).
Allora ho impiegato tutta la notte a pulire casa, a prenotare un tampone per il giorno successivo, a prenotare il flixbus di ritorno da Torino e il treno d’andata che passa per Verona e Milano.
Quindi sono partito tutto contento e ho fatto una sopresa ai miei genitori anziani.
Sono stati molto molto contenti di vedermi e abbiamo preparato il cenone del 24 insieme a tutti i fratelli, cognati e nipoti.
Noi festeggiamo così il Natale: tutti si ritrovano nella casa Liberty del centro di Torino dei miei genitori intorno alle 1900.
Quest’anno la mia sorella più piccola (per fortuna che è medica!) ha portato un kit di tamponi e dopo mezz’ora eravamo tutti sicuri di essere negativi al covid. Quindi abbiamo aperto i regali, ad ognuno qualcosa.
Poi ci siamo scambiati i saluti e ho potuto servire la cena che i nonni avevano preparato.
C’erano molti salumi con l’insalata russa fatta da loro, la galantina, (carne di vitello, prosciutto, lingua, uova, parmigiano), gli agnolotti (fatti a mano da mia mamma (con carni risepttivamente di mailae, di vitello e di coniglio, spinaci, parmigiano), il brasato al barolo fatto da papà con le cipolline i formaggi tra cui il gorgonzola e le tome e infine frutta,l dolce di spumini fatto da mamma.
Ovviamente vino caffè e liquori non sono mancati.
I pochi giorni di vacanza trascorsi a Torino sono stati magnifici per gli incontri con amici e altri parenti che festeggiavano il 26 la cena degli avanzi.
Ho avuto tempo anche di visitare Torino, per esempio la centrale piazza Castello e le vie Garibaldi e Po che la raggiungono.
Ho rivisto maestoso il fiume Po oltre piazza Vittorio (che dicono sia la piazza più ampia d’Italia, se serve a qualcosa)
Qualche foto e i saluti finali per ripartire verso casa dove ho ospitato mio figlio Marco con il suo amico francese… ma questa è un’altra storia.