Uh? No, non è vero, io non ho niente da rimproverarmi.
Voglio dire…non mi sembra di aver fatto delle cose gravi.
La mia vita? Una vita normale. Non ho mai rubato, neanche in casa da piccolo, non ho ammazzato nessuno, figuriamoci!… Qualche atto impuro
ma è normale no?
Lavoro, ho una famiglia, pago le tasse. Non mi sembra di avere delle
colpe… non vado neanche a caccia!
Uh? Ah, voi parlavate di prima! Ah… ma prima… ma prima mi sono
comportato come tutti.
Come mi vestivo? Mi vestivo, mi vestivo come ora… beh non proprio come
ora, un po’ più… sì, jeans, maglione, l’eskimo. Perché? Non va bene? Era comodo.
Cosa cantavo? Questa poi, volete sapere cosa cantavo. Ma sì certo, anche canzoni popolari, sì… “Ciao bella ciao”. Devo parlar più forte? Sì,“Ciao bella ciao” l’ho cantata, d’accordo, e anche l’“Internazionale”,però in coro eh!
Sì, quello sì, lo ammetto, sì, ci sono andato, sì, li ho visti anch’io
gli Inti Illimani… però non ho pianto!
Come? Se in camera ho delle foto? Che discorsi, certo, le foto dei miei
genitori, mia moglie, mia…
Manifesti? Non mi pare… Forse uno, piccolo proprio… Che Guevara. Ma
che cos’è, un processo questo qui?
No, no, no, io quello no, io il pugno non l’ho mai fatto, il pugno no,mai. Beh insomma, una volta ma… un pugnettino, rapido proprio…
Come? Se ero comunista? Eh. Mi piacciono le domande dirette! Volete
sapere se ero comunista? No, no finalmente perché adesso non ne parla
più nessuno, tutti fanno finta di niente e invece è giusto chiarirle
queste cose, una volta per tutte, ohhh!
Se ero comunista. Mah! In che senso? No, voglio dire…
Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la
Cina come una poesia, il comunismo come il Paradiso Terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo
cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo
esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano
tutti.
Qualcuno era comunista perché “La Storia è dalla nostra parte!”.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste
popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un
altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che
voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia il proletariato la lotta di
classe. Facile no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma
dopo domani sicuramente…
Qualcuno era comunista perché “Viva Marx, viva Lenin, viva MaoTse-Tung”.
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre Rai Tre.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per
frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali,parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il “materialismo dialettico” per il “Vangelo secondo Lenin”.
Qualcuno era comunista perché era convinto d’avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose,di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
Hm? Nein, das ist nicht wahr, ich habe mir nichts vorzuwerfen.
Ich meine… ich habe nicht das Gefühl, dass ich etwas Ernstes getan habe.
Mein Leben? Ein normales Leben. Ich habe noch nie gestohlen, nicht einmal als Kind im Haus, ich habe noch nie jemanden umgebracht, geschweige denn… Ein paar unreine Handlungen
aber das ist doch normal, oder?
Ich arbeite, ich habe eine Familie, ich zahle Steuern. Ich habe nicht den Eindruck, dass ich
Fehler… Ich gehe nicht einmal auf die Jagd!
Hm? Ah, du hast von vorhin gesprochen! Ah… aber bevor… aber bevor ich mich benommen habe
sich wie alle anderen verhalten.
Wie habe ich mich angezogen? Früher habe ich mich angezogen, wie jetzt… nun, nicht wie jetzt, ein bisschen mehr…
Jetzt ein bisschen mehr… ja, Jeans, Pullover, der Eskimo. Und warum? Was ist daran falsch? Es war bequem.
Was habe ich gesungen? Das hier, du willst wissen, was ich früher gesungen habe. Natürlich, populäre Lieder, ja… „Ciao bella ciao“. Soll ich lauter sprechen? Ja, „Ciao bella ciao“ habe ich gesungen, ja, und „Internazionale“ auch, aber im Refrain, eh!
Ja, ja, ich gebe es zu, ja, ich war da, ja, ich habe sie auch gesehen
Inti Illimani… aber ich habe nicht geweint!
Wie? Wenn ich Fotos in meinem Zimmer habe? Was reden, natürlich, die Fotos von meinem
meine Eltern, meine Frau, meine…
Plakate? Das glaube ich nicht. Vielleicht eine, eine kleine… Che Guevara. Aber
Was ist das, ein Prozess?
Nein, ich habe nie eine Faust gemacht, nie eine Faust gemacht! Nun, einmal, aber… ein kleiner Faust, wirklich schnell…
Wie? Wenn ich ein Kommunist wäre? Ja. Ich mag direkte Fragen! Möchten Sie
ob ich ein Kommunist bin? Nein, nein, denn jetzt spricht niemand mehr darüber.
Niemand redet darüber, alle tun so, als wäre nichts passiert.
diese Dinge, ein für alle Mal, ohh!
Wenn ich ein Kommunist wäre. Mah! In welchem Sinne? Nein, ich meine…
Jemand war ein Kommunist, weil er in der Emilia geboren wurde.
Jemand war Kommunist, weil sein Großvater, sein Onkel, sein Vater… seine Mutter war es nicht.
Jemand war Kommunist, weil er Russland als ein Versprechen, China als ein Gedicht, den Kommunismus als ein Versprechen sah.
China als Poesie, der Kommunismus als das irdische Paradies.
Jemand war ein Kommunist, weil er einsam war.
Jemand war ein Kommunist, weil er zu viel von einer
Katholisch erzogen.
Jemand war Kommunist, weil das Kino es verlangte, das Theater es verlangte, die Malerei es verlangte.
verlangte es, die Malerei verlangte es, die Literatur verlangte es… sie alle verlangten es.
alle haben es gefordert.
Jemand war ein Kommunist, weil „die Geschichte auf unserer Seite ist“.
Jemand war ein Kommunist, weil man es ihm gesagt hatte.
Jemand war ein Kommunist, weil man ihm nicht alles gesagt hatte.
Jemand war ein Kommunist, weil er früher ein Faschist war.
Jemand war Kommunist, weil er verstand, dass Russland langsam aber sicher vorankam.
Jemand war ein Kommunist, weil Berlinguer ein guter Mensch war.
Jemand war ein Kommunist, weil Andreotti kein guter Mensch war.
Jemand war ein Kommunist, weil er reich war, aber das Volk liebte.
Jemand war ein Kommunist, weil er Wein trank und auf Partys gerührt war
Parteien.
Jemand war ein Kommunist, weil er ein solcher Atheist war, dass er eine
einen anderen Gott.
Jemand war ein Kommunist, weil er von den Arbeitern so fasziniert war, dass er
Er wollte einer von ihnen sein.
Jemand war Kommunist, weil er es satt hatte, ein Arbeiter zu sein.
Jemand war ein Kommunist, weil er eine Lohnerhöhung wollte.
Jemand war ein Kommunist, weil die Bourgeoisie dem Proletariat den Klassenkampf erklärt hat.
Klassenkampf. Einfach, nicht wahr?
Jemand war ein Kommunist, weil die Revolution heute nicht, morgen vielleicht, aber
übermorgen mit Sicherheit…
Jemand war ein Kommunist, weil „Es lebe Marx, es lebe Lenin, es lebe Mao Tse-Tung“.
Jemand war ein Kommunist, weil er wütend auf seinen Vater war.
Jemand war ein Kommunist, weil er immer Rai Tre (die Dritten Fernsehprogramm) gesehen hat.
Jemand war ein Kommunist aus der Mode, jemand aus Prinzip, jemand aus
Frustration.
Jemand war ein Kommunist, weil er alles verstaatlichen wollte.
Jemand war ein Kommunist, weil er Staatsbedienstete, parastaatliche Einrichtungen und dergleichen nicht kannte.
Jemand war ein Kommunist, weil er den „dialektischen Materialismus“ mit dem „Evangelium nach Lenin“ verwechselt hat.
Jemand war Kommunist, weil er davon überzeugt war, dass er die Arbeiterklasse hinter sich hatte.
Einige waren kommunistisch, weil sie kommunistischer waren als andere.
Jemand war ein Kommunist, weil es die große Kommunistische Partei gab.
Jemand war ein Kommunist, obwohl es die große Kommunistische Partei gab.
Jemand war ein Kommunist, weil es nichts Besseres gab.
Jemand war ein Kommunist, weil wir die schlechteste sozialistische Partei in Europa hatten.
Jemand war ein Kommunist, weil wir nur Uganda als schlimmsten Staat hatten.
Jemand war ein Kommunist, weil er vierzig Jahre schleimige, nachgiebige Regierungen nicht mehr ertragen konnte.
Jemand war ein Kommunist, weil Piazza Fontana (Blutbad, Milano1969, 17 morti 88 feriti), Brescia (Piazza della Loggia, Neofascisti: 1974 8 morti), der Bahnhof von Bologna (2 agosto 1980 Blutbad Autori di estrema destra 85 persone e oltre 200 rimasero ferite), der Italicus (12 morti attentato attentato neofascista contro un treno), Ustica (incidente aereo, 81 morti, cause non chiare) usw. usw.
Jemand war ein Kommunist, weil diejenigen, die dagegen waren, Kommunisten waren.
Jemand war ein Kommunist, weil er dieses schmutzige Ding, das wir Demokratie nennen, nicht mehr ertragen konnte.
Jemand dachte, er sei ein Kommunist, aber vielleicht war er auch etwas anderes.
Jemand war Kommunist, weil er von einer anderen Freiheit als der amerikanischen träumte.
Jemand war Kommunist, weil er glaubte, er könne nur leben und glücklich sein, wenn andere es auch sind.
Jemand war Kommunist, weil er einen Anstoß zu etwas Neuem brauchte, weil er bereit war, sich jeden Tag zu verändern, weil er das Bedürfnis nach einer anderen Moral verspürte, weil es vielleicht nur eine Kraft war, eine Flucht, ein Traum, ein Impuls, ein Wunsch, die Dinge, das Leben zu verändern.
Jemand war ein Kommunist, denn mit diesem Impuls war jeder mehr als er selbst, er war wie zwei Menschen in einem. Auf der einen Seite der persönliche Alltag und auf der anderen Seite das Gefühl, zu einer Rasse zu gehören, die die Flucht ergreifen und das Leben wirklich verändern wollte.
Nein, ich bedaure nichts. Vielleicht hatten schon damals viele ihre Flügel ausgebreitet, ohne fliegen zu können, wie hypothetische Möwen.
Und jetzt? Schon jetzt fühlt man sich wie in zwei Hälften geteilt: auf der einen Seite der eingefügte Mensch, der unterwürfig durch das Elend seines täglichen Überlebens geht, und auf der anderen Seite die Möwe, ohne auch nur die Absicht zu fliegen, denn der Traum ist inzwischen geschrumpft.
Zwei Elendszustände in einem Körper.