E se vai all’Hotel Supramonte e guardi il cielo
Tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
E una lettera vera di notte, falsa di giorno
E poi scuse, accuse e scuse senza ritorno
E ora viaggi, ridi, vivi o sei perduta
Col tuo ordine discreto dentro il cuore
Ma dove, dov’è il tuo amore
Ma dove è finito il tuo amore
Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
Grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere
E un invito all’Hotel Supramonte dove ho visto la neve
Sul tuo corpo così dolce di fame, così dolce di sete
Passerà anche questa stazione senza far male
Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
Ma dove, dov’è il tuo cuore
Ma dove è finito il tuo cuore
E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
Cosa importa se sono caduto, se sono lontano
Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
Perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
Ma dove, dov’è il tuo amore
Ma dove è finito il tuo amore
Und wenn du zum Hotel Supramonte gehst und in den Himmel schaust
Du wirst eine brennende Frau und einen einsamen Mann sehen
Und einen Brief, der bei Nacht wahr und bei Tag falsch ist
Und dann Entschuldigungen, Anschuldigungen und Entschuldigungen ohne Wiederkehr
Und nun reist du, lachst du, lebst du oder bist du verloren
Mit deiner diskreten Ordnung in deinem Herzen
Doch wo, wo ist deine Liebe
Doch wo ist deine Liebe geblieben
Gott sei Dank habe ich einen Mund zum Trinken und es ist nicht einfach
Dank dir habe ich ein Boot zu schreiben, ich habe einen Zug zu verlieren
Und eine Einladung ins Hotel Supramonte, wo ich Schnee sah
Auf deinem Körper, so süß vor Hunger, so süß vor Durst
Auch dieser Bahnhof wird ohne Schmerz vergehen
Dieser dünne Regen wird vergehen, wie der Schmerz vergeht
Doch wo, wo ist dein Herz
Doch wo ist dein Herz geblieben
Und nun sitze ich auf dem Bett des Waldes, der nun deinen Namen trägt
Jetzt ist die Zeit ein zerstreuter Herr, er ist ein schlafendes Kind
Aber wenn du aufwachst und immer noch Angst hast, gib mir wieder deine Hand.
Was macht es aus, wenn ich gefallen bin, wenn ich weit weg bin?
Denn morgen wird ein langer und wortloser Tag sein
Weil morgen ein ungewisser Tag sein wird Von Wolken und Sonnenschein
Aber wo, wo ist deine Liebe
Doch wo ist deine Liebe geblieben
Nel 1978 rapimento di Fabrizio De André e Dori Ghezzi. Ispirata ad una canzone di Massimo Bubola è una tela con due pittori: ci sono riferimenti di Bubola e poi di De André.
Re
E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
Sol Re
e una lettera vera di notte e falsa di giorno
Mim Re
e poi scuse accuse e scuse senza ritorno
Sim La
e ora viaggi ridi vivi o sei perduta
Sim La
col tuo ordine discreto dentro il cuore
Re La Sol
ma dove dov'è il tuo amore
Re La
ma dove è finito il tuo amore.
Re
Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
Sol Re
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
Mim Re
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
Sim La
passerà anche questa stazione senza far male
Sim La
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
Re La Sol
ma dove dov'è il tuo cuore
Re La
ma dove è finito il tuo cuore.
"Hotel Supramonte" è l'unica canzone della intera produzione che si saprà apertamente dedicata a Dori Ghezzi. Fabrizio rimase colpito dal cipiglio che Dori mostrò con i carcerieri, testimoniato dalla frase, "una donna in fiamme".
Il brano, incluso nell'album "L'indiano" del 1981, tre anni dopo la terribile esperienza del sequestro, è l'unica composizione che tratta direttamente del sequestro.
De André, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra, inizia a cantare su tonalità basse. La voce è l'assoluta protagonista. Valido il supporto di Bruno Crovetto al basso acustico, oltre al violino di Sergio Almangano. Interessante l'utilizzo dei synth polifonici che eseguono la parte degli archi e, nella parte finale, introducono alla successiva "Franziska".
Le notti passate all'addiaccio rafforzano in qualche modo il rapporto con la natura, che ha sempre avuto un ruolo importante nella poetica di De André.
L'inaspettata vigorosa reazione alla drammatica esperienza del sequestro ha un benefico effetto anche nella lavorazione del nuovo album.
"Hotel Supramonte" è il canto definitivo e più alto, il supremo racconto, sfacciatamente autobiografico, della passione, della tragedia, delle lacrime e della speranza di un uomo e una donna legati a una corda per oltre cento giorni, a patire freddo e fame, sospesi tra la vita e la morte. Eppure, sempre insieme, inscindibili e inseparabili, come quel canto d'amore assoluto che Fabrizio riserva a Dori:
"Grazie a te, ho una barca di scrivere, ho un treno da perdere. E un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve, sul tuo corpo così dolce di fame, così dolce di sete". Una dichiarazione d'eternità a cuore aperto, "ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano. Cosa importa, se sono caduto, se sono lontano". Da Facebook