- Pugno – cazzotto tirare cazzotti Faust
- Schiaffo, sberla – Ohrfeige
- Sculacciata – Po versohlen
- Colpo – Schlag
- Calcio – Tritt
- Premio↔punizione – Belohnung↔Bestrafung
- Carota↔bastone – Zuckerbrot↔Peitsche
- Spinta, spintone – Stoß
- Rancore – Groll
- Sangue – Blut
- Carnefice↔vittima – Täter↔Opfer
- Prendersele darle – Sich streiten oder sich anlegen
- Ferire – Verletzen
- Incolpare – Beschuldigen
- Accusare – Anklagen
- Misfatto – Vergehen
Oggi parliamo di educazione, di pedagogia.
Tutti siamo stati educati dai nostri genitori o da altri educatori. Ma la pedagogia è cambiata molto e ci sono adulti come me (che ho 53 anni) che hanno ricevuto un’educazione molto diversa da ragazze e ragazzi più giovani; così pure donne e uomini in pensione hanno ricevuto in Germania un’educazione molto più severa e forse più violenta, almeno fisicamente.
Per esempio io ho ricevuto delle sculacciate e anche delle sberle, degli sberloni. Non molto spesso, ma comunque mi ricordo bene quei momenti.
Io ero un bambino e poi un ragazzo timido e anche pauroso. Non facevo a pugni, non tiravo cazzotti. Alcuni miei compagni si picchiavano e volavano sberle o spintoni, qualche volta si tiravano pugni, ma raramente si ferivano a sangue!
La pedagogia nera è una pedagogia che ricorre a punizioni corporali, a menzogne, inganni, a manipolazioni. Io credo di avere avuto una buona educazione, ma certamente ho avuto punizioni corporali e anche in parte manipolazioni. Mio padre era un insegnante e sosteneva che la pedagogia è fatta di carota e bastone ovvero di premi e punizioni. Oggi non è più molto attuale, del resto mio padre ha quasi 80 anni!
E pensando a voi: alcuni sono stati educati nel dopoguerra, altri negli anni ’80, altri ancora negli anni ’90. Che tipo di educazione avete avuto? Ha influenzato molto la vostra vita? La influenza ancora oggi?
Io, per esempio, ero un ragazzino molto rancoroso e questo penso fosse dovuto anche all’educazione: ebbene il mio apprendimento è stato molto segnato dal rancore perché prendevo personalmente ogni osservazione ed ogni critica che gli insegnanti mi facevano.
Oppure a casa mia era d’obbligo dire sempre la verità. I genitori erano l’accusa e io ero la difesa e dovevo ammettere tutto e con sincerità quel che avevo combinato (=fatto).
Tuttavia non sempre uno è pronto a dire in pubblico i suoi misfatti anche perché ne seguiva una punizione severa.
Oppure più semplicemente non c’era solo una verità, ma ce ne erano diverse!