Leitzach, il torrente.
– Prendiamo anche una coperta!
– Il grill, le verdure, la carne, l’acqua, le stoviglie… abbiamo tutto.
– Aspetta ecco qui qualcosa per intrattenere Marco, l’amaca.
Saliamo in macchina in fretta dopo aver caricato tutto e partiamo verso l’autostrada in direzione Holzkirchen, la chiesa di legno.
Da cinque anni viaggio con il treno quasi settimanalmente, vado a prendere mio figlioletto di otto anni a casa dei nonni e della madre e lo riporto la sera.
Un viaggio lungo a cui si aggiunge la metropolitana che lo porta a casa mia, una stanza al quarto piano del quartiere popolare (Prolet, direbbero i tedeschi) di Milbertshofen nel Nord della città.
Oggi, però, andiamo in macchina con Charlotte che mi strnge la mano mentre siamo seduti uno fianco all’altro e mi guarda con complicità.
Marco ci aspetta felice perché vuole fare il fuoco sulla spiaggia del torrente, qualcuno farà il bagno: è appena iniziato l’autunno ma la giornata è molto bella, soleggiata più calda che tiepida.
Ora siamo partiti con Marco che chiede a più riprese quando siamo arrivati: la pazienza non è la virtù dei bimbi!
Ecco la casa del contadino a cui bisogna annunciarsi se si vuole bivaccare e dormire in tenda.
-Posteggiamo qui che poi la strada è chiusa al traffico.
Piuttosto carichi superiamo un pezzo di bosco ed entriamo nella spiaggetta di sassi ed erba: il torrente Leichzach davanti a noi, dall’acqua fredda e pulita. Non c’è nessuno oltre noi tre.
Sistemiamo l’amaca e prepariamo il grill e le pietre per il fuoco per accendere il quale dobbiamo procurarci la legna di diversa grandezza; accendere il fuoco non è difficile con i mezzi moderni, ma all’aperto col vento che soffia occorre essere un poco scaltri.
– Forza, andiamo a cercare la legna!
– Io vado di qui! Vieni anche tu? Dai vieni con me…
– Seguo mio figlio nell’impresa di recuperare legna e mi tornano in mente le rime che dedicai a lui in un momento molto difficile dopo la separazione (https://savoiardoinbaviera.wordpress.com/2013/08/27/i-poeti/). Ora è tutto più tranquillo negli equilibri familiari nonostante le ancora molte difficoltà.
– Ti seguirei anche in America! Penso con la mano nella mano di mio figlio.
Il fuoco prende ma non è facile. Il grill è protetto, ma la legna va spezzettata parecchio e i rami segati con il coltellino multiuso.
Finalmente le verdure sono sul grill e il fumo ha annuciato che anche il fuoco prende. Marcolino soffia e soffia fino a chiudere i polmoni perché per lui la fiamma viva è la cosa più importante. La legna arde, però, anche in sordina.
I piedi a bagno ed io fino all’ombelico nel corso d’acqua Leitzach.
L’amaca, qualche gioco con la palla, un gioco di carte dei cuginetti in Piemonte. Presto che si fa tardi!
Tutti in auto seduti comodi verso la chiesa di legno.
Marco entusiasta chiede di venire in Italia con noi me e Charlotte a trovare i nonni gli zii e i cugini.
Bimbetto che bello che i tuoi sogni siano anche i miei!
Buonanotte da Milbertshofen,
Daniele