Starry, starry night
Cara Brigitte,
questo fine settimana l’ho trascorso con mio figlio Marco.
Siamo stati da amici sabato e posso dire con orgoglio che il mio figlioletto che compirà 12 anni l’anno prossimo, ha preparato gli spaghetti partendo da uova e farina. Non solo. Ha mostrato al piccolo Lauritz come si fa la pasta e i due erano entusiasti.
Ovvimente io ero ben contento di pulire il tavolo e la sala insieme alla simpatica madre di Lauritz perché „chi va al mulino si infarina“ ovvero non si può fare un qualsiasi lavoro senza le conseguenze che comporta.
Oggi, invece, siamo stati insieme e abbiamo deciso di fare un video artigianale.
A me piace improvvisare, tentare, provare. Così ho proposto a Marco di preparare una videocamera e di registrare un video (ovviamente comprensivo dell’audio con un microfono di fortuna) e via abbiamo cominciato.
Da una parte uno smartphone, dall’altra la videocamera che teneva in mano il bimbetto; il microfono, un amplificatore per la chitarra e il testo di una canzone che mi piace tanto in questo periodo: Starry, starry night di Don Mclean. La conosci?
Racconta la pittura e la malattia di Vincent Van Gogh e mi piace tantissimo.
Una volta sistemato lo studio di registrazione ho preso la chitarra e ho provato gli accordi: anche qui senza grandi pretese e piuttosto impacciato ho cantato e arpeggiato la canzone Vincent (Starry, starry night).
Un esperimento che è piaciuto tantissimo a Marco e dove sono stati necessari diversi tentativi. Insomma una domenica fantastica prima di riprendere il treno e lasciare mio figlio alla madre.
Ti mando il video e i saluti
tuo Daniele